Biol. - Sono tali le cause fondamentali dell'evoluzione intraspecifica,
responsabili anche della determinazione degli elementi necessari per la comparsa
di nuove specie e di nuove razze. I principali sono: a) la
mutabilità, ovvero la capacità di trasformazione dei
fattori ereditari, in quanto esiste una tendenza a rompere l'uniformità
del patrimonio genetico, tendenza corrispondente a una "pressione mutazionale"
per cui gli individui di razza pura tendono a diventare dei meticci: b) le
flutuazioni numeriche delle popolazioni ovvero la variazione quantitativa
del numero degli individui in grado di riprodursi all'interno di una
popolazione. Quando l'entità di una popolazione viene notevolmente
ridotta a causa di variazioni dell'equilibrio tra gli individui e l'ambiente che
li ospita, ha luogo anche uno squilibrio importantissimo all'interno del
patrimonio genetico della popolazione stessa, consistente nella perdita di certi
caratteri prima esistenti e, di conseguenza, si hanno nuove condizioni di
elezione per gli individui successivi: c) la
colonizzazione che consiste
nell'inserimento nelle "nicchie ecologiche" di specie in biotopi variabili.
Negli ambienti ecologici assai ristretti, quali sono le "nicchie" certe
varietà sfavorite sul piano della selezione hanno possibilità di
sopravvivere, riprodursi e di evolversi anche se l'ambiente è sottoposto
a notevoli trasformazioni: d) l'
isolamento che può essere
"geografico", "ecologico", "biologico" (durante la riproduzione), o
"genetico"(impossibilità di incroci a causa di differenze nel corredo
cromosomico): e) la
selezione naturale dei fattori ereditari mutati.
è questo uno dei
f. evolutivi determinanti poiché elimina i
mutanti e le combinazioni genetiche sfavorevoli senza tuttavia portare alla
scomparsa delle specie. La selezione naturale assicura la sopravvivenza degli
individui meglio dotati modificando quantitativamente il patrimonio genetico di
una popolazione e creando un genotipo particolarmente favorito che conduce
all'aumento dei discendenti.